lunedì 5 ottobre 2009

La voce della terra

Venerdì, uscito dal lavoro, la mia camminata compulsiva si è diretta verso il Duomo, forse verso il pianista della sera prima in galleria, di certo pronta alle soprese che sembrano un ingrediente fisso nelle ricette delle giornate cittadine.

Un palco ed una voce amplificata mi hanno incuriosito, così che, cercando di capire di che si trattasse, mi son ritrovato in mezzo alla cellula milanese della contemporanea mondiale per la pace, in occasione del compleanno di Gandhi.


Qualcuno dal palco ha intonato una nota, un Do diesis, invitando la piazza a seguirlo. E la piazza ha risposto, aiutata da un coro di bambini. Su quella che dicono sia la nota corrispondente al “suono che la terra emette”. Non so esattamente cosa si intenda, ma so che in quell’istante era una vibrazione che trasformava l’aria in fili, rendendo palpabile il legame tra i presenti.

Metteva i brividi pensare allo stesso suono in così tante città del mondo…
Poi è stata la volta di “Imagine”.

You may say I’m a dreamer, ed in effetti lì in mezzo non c’era da sentirsi soli.

Nel frattempo a Wellington partiva la marcia per la Pace. Chissà se il mio amico Daniel era lì.

Pace

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