lunedì 19 ottobre 2009

a rose is a rose is a rose

Mani tese ad indicare i luoghi, nei passanti, dove risiedono coscienza e carità.
Gli stessi ingredienti, generano una volta cerchi che accarezzano...




...un indiano regala
un sorriso
a una ragazza che regala
una rosa
a un ragazzo che regala
un soldo
a un indiano, che regala
un sorriso...






...e la successiva, forse solo con più freddo e più fame, (o lo svantaggio dell’abitudine), un rinnegar tre volte. Ognuna con quel “no” che esce sempre più ad occhi stretti, senza sorriso.
E pensieri che partono, su paesi che sfruttiamo come un alcoolista il fegato, che poi gli si rivolta contro sganciando metastasi.
La città è anche il regno del no; avrò modo di vedere se e quanto il non esserci nato mi permetterà di scegliere altre posizioni.

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